Pratico Pilates da quasi vent’anni e lo insegno da cinque. A cosa mi è servito fare Pilates? Ma, soprattutto, a cosa mi fa bene?
Dei benefici del Pilates abbiamo già parlato, non solo per le donne ma anche per gli uomini. Quindi non vorrei dedicare questo spazio a un altro articolo generico. Piuttosto, mi piace l’idea di renderti partecipe della mia storia. Pratico Pilates non solo perché mi piace. Lo insegno da alcuni anni per un motivo ben preciso: vuoi sapere quale?
Seguimi nella lettura. Ti chiedo giusto un paio di minuti. Fidati di me: una pratica dura un’ora e se vuoi provare ti aspetto con piacere, ma per leggermi ci metterai molto meno.
All’inizio, come capita talvolta con una nuova disciplina, il mio approccio col Pilates Matwork (a tappetino) non era stato idilliaco. Piccoli attrezzi come la fitball mi creavano diffidenza e peggioravano la mia rigidità, con il risultato di aumentare le contratture.
Il primo Pilates e le mie controindicazioni
Allora ero poco più che ventenne, con una schiena rigida e magra, pure con alcune vertebre sporgenti nella zona dorsale. Morale mi sono procurata, dopo una serie di lezioni, una simpatica infiammazione delle terminazioni nervose del legamento longitudinale. Non era un dolore insopportabile, ma era fastidioso e persistente, tanto che il problema me lo sono portata dietro per quasi due anni.
Mi è passato cambiando disciplina, grazie al metodo Gyrokinesis, alla fisioterapia individuale e all’abbandono del Pilates. Poi ho fatto Hatha Yoga, mi sono data al nuoto, ma il pallino del Pilates mi era rimasto. Se faceva così bene per la schiena e la postura, perché con me non aveva funzionato?!
Volevo capire. Ho cambiato insegnante, ci ho riprovato. E pian piano mi sono riavvicinata al metodo Pilates e ho capito cosa non era andato la prima volta. Il non variare spesso i piani di lavoro mi aveva fregata. Un eccessivo allenamento in scarico, in posizione supina, per la mia colonna non andava bene e non mi consentiva un adeguato rinforzo muscolare. Io avevo urgente bisogno di rinforzare e quel tipo di Pilates non mi bastava. Così sono ripartita con un approccio diverso, e non mi sono più fermata.
Quando ho deciso di insegnare Pilates
Quando ho realizzato che tutta la fisioterapia fatta negli anni, gli allenamenti individuali costanti e la mia passione per l’anatomia potevano tornarmi utili per condividere la passione per il movimento con altre persone, ho deciso di iniziare il mio percorso per diventare insegnante di Pilates.
Ho studiato e imparato a diversificare e adattare gli esercizi di Pilates in base a chi ho davanti. Mi ci sono messa seriamente per non rischiare di creare problemi agli altri come era capitato a me.
Ho imparato ad ascoltarmi di più (anche se ancora oggi a volte tendo a pretendere troppo dal mio corpo). Ciò che dico ai miei allievi è di non mollare subito, anche se le prime due o tre lezioni possono sembrare noiose o dolorose, specialmente se si è fuori allenamento. Dobbiamo imparare a darci tempo e a superare i nostri limiti. Ma non a farlo subito, ora. Nessuno ci fa fretta: con calma, di settimana in settimana, arriveremo al nostro obiettivo.
A cosa mi è servito il Pilates?
Del Pilates mi sono serviti sicuramente i pilastri del metodo, a partire dalla respirazione. L’apertura delle spalle e il rinforzo dei muscoli dorsali hanno migliorato la mia postura. Mentre diversificare la mia attività professionale ha migliorato il mio stato fisico generale: soffrendo di Fibromialgia, per me stare otto o dieci ore seduta iniziava ad essere doloroso e insostenibile. Una svolta era necessaria.
Anche la mente ne ha tratto giovamento e, dopo ogni lezione, mi sento io stessa rigenerata. Mi basta concentrarmi sugli esercizi e i miei allievi, per staccare da tutto.
Infine, equilibrio, coordinazione e flessibilità: tutte e tre sono migliorate. Non è solo un lavoro addominale, c’è anche quello ma non è il “core” della mia pratica.
Puoi provare anche tu!
Sono tutti risultati che chiunque può raggiungere con un allenamento graduale e costante, di almeno tre volte a settimana. Il Pilates ha anche qualche limite, a mio avviso, e più lo pratico più me ne accorgo. Per questo non insegno un Pilates classico, puro, ma preferisco la versione moderna, che definisco “fusion”. Ma ne parlerò in un altro articolo.
Ora prendiamoci il bello che c’è, che ho trovato e trovo ogni giorno nel praticare Pilates da sola o con i miei allievi. Ottobre è vicino: si riparte al centro con il nuovo programma di lezioni settimanali.
Questo è il momento giusto per iniziare. Vieni a provare! Mi trovi a Desenzano del Garda.
[Foto Chiara Zanetti]