Non amo le mode e non sono mai stata una che le segue e, per dirla tutta, a volte tendo a fare esattamente il contrario di ciò che la tendenza suggerisce, per il piacere di sentirmi libera e diversa.
Quindi perché scrivo del Pilates a muro in questo articolo, se è la moda del 2023? Perché mi piace mettermi in discussione e pratico solo ciò che mi piace veramente e che trovo valido ed efficace.
Ancora prima di insegnare Pilates, da anni praticavo in casa ginnastica a parete per sfruttare il supporto del muro e rendere più sfidante l’esercizio o essere più precisa nell’esecuzione.
Chi non ha mai fatto una “sedia al muro” per tonificare gli arti inferiori e testare la resistenza muscolare? O una prima squadra Mézières, con la schiena a terra e le gambe sollevate a 90 gradi contro la parete, per scaricare e allungare la schiena e riattivare la circolazione negli arti inferiori… Entrambi gli esercizi (non di Pilates) sfruttano la parete come “mezzo” per allungare e sostenere, il primo serve più come rinforzo muscolare e il secondo ha valenza posturale. Ma la parete funziona bene in entrambi i casi. Quindi il Pilates a parete non introduce nulla di nuovo, semplicemente adatta alcuni esercizi del metodo Pilates classico sfruttando il muro come variazione. Del tipo, posso fare di più e magari pure meglio!
Nel Pilates a muro rimane fondamentale la consapevolezza e un buon controllo del proprio corpo.
Il muro è il nostro attrezzo, il nostro supporto e ci aiuta ad eseguire con più qualità e con un pizzico di sfida e di divertimento quello che già facevamo in matwork, a tappetino.
Facciamo un esempio: l’esercizio del “ponte sulle spalle” (shoulder bridge, uno degli esercizi base più comuni e anche uno dei miei preferiti perché lavoriamo in apertura e rinforziamo la catena muscolare posteriore mobilizzando colonna e bacino). Stando distesa a terra dispongo i piedi contro la parete, sollevando le ginocchia piegate a 90 gradi o poco più. A questo punto, gradualmente sollevo il bacino da terra. Fatto così, lo stesso esercizio è più sfidante che con l’appoggio dei piedi al tappetino. La variazione del Pilates a parete ci consente di salire di un gradino e rinforzare ancora meglio, attivando bene il “core”.
In certi casi, il muro aiuta anche a mantenere l’allungamento, in altri stimola l’equilibrio, così restiamo più concentrati sul movimento, che quindi sarà più preciso ed efficace. Gli elementi chiave del Pilates, come l’importanza dell’allineamento testa-spalle-ombelico-anche, e dell’ascolto del corpo, sono pertanto valorizzati.
Il feedback tattile del corpo, a contatto con la parete, ci permette di eseguire gli esercizi con più qualità e precisione. Così riusciamo meglio a mantenere la postura, la giusta retroversione del bacino, gli allineamenti e l’attenzione sul corpo. Il Pilates a muro ha il pregio di aggiungere anche una componente ludica, che non è poca cosa, specialmente quando si lavora in gruppo. Insomma, è un buon modo per rinforzare, migliorare la postura, tonificare e variare il nostro allenamento!
Quindi se funziona, perché non praticarlo?!
Se ti sei incuriosito e ti piace l’idea di provare questa pratica di Pilates moderno, puoi contattarmi qui. La prossima sessione di allenamento a parete è in programma sabato 2 dicembre alle ore 11.00.